Mastica e sputa
Domenico Laterza, Mastica e Sputa, 2018. Performance at MACROasilo,
courtesy MACRO Museum, Rome
Mastica e sputa. Sono i due gesti che danno il titolo a
questa performance che indaga il significato della poesia e ne estremizza le possibili
estensioni. Nella black room del museo MACRO di Roma, illuminata solo da
una luce di Wood,
ho ritagliato, masticato e sputato sul muro ogni parola
della poesia di Pasolini L’alba Meridionale.
Nel loro ordine le parole sono state staccate una ad una
dalla pagina, masticate e trasformate dalla saliva in palline appiccicose: il
gesto di sputarle diventa in questo contesto un atto di creazione, di
rigenerazione del significato poetico. Attaccate al muro, queste parole masticate risplendono
per l’effetto dei raggi ultravioletti. Inizia a comporsi lentamente l’immagine
di un cielo stellato che finisce quando viene sputata l’ultima parola della
poesia, lasciando solo lo scheletro della pagina dove era stampata.
Mastica e sputa (chew and spit). These are the two gestures that give
the title to this performance that investigates the meaning of poetry and
stretches its possible extensions. In the black room of the MACRO museum
in Rome, illuminated only by Wood’s light, I cut out, then chewed and spit on the
wall every word of Pasolini’s poem L’alba
Meridionale. In their order, the words were plucked one by one from the
page, chewed and transformed by saliva into sticky little balls: the gesture of
spitting them out in this context becomes an act of creation, of regeneration
of poetic meaning. Attached to the wall, these chewed words glow from the
effect of ultraviolet rays. They slowly begin to compose the image of a starry
sky that ends when the last word of the poem is spit, leaving only the skeleton
of the page where it was printed.
Mastica e sputa. Sono i due gesti che danno il titolo a
questa performance che indaga il significato della poesia e ne estremizza le possibili
estensioni. Nella black room del museo MACRO di Roma, illuminata solo da
una luce di Wood,
ho ritagliato, masticato e sputato sul muro ogni parola
della poesia di Pasolini L’alba Meridionale.
Nel loro ordine le parole sono state staccate una ad una
dalla pagina, masticate e trasformate dalla saliva in palline appiccicose: il
gesto di sputarle diventa in questo contesto un atto di creazione, di
rigenerazione del significato poetico. Attaccate al muro, queste parole masticate risplendono
per l’effetto dei raggi ultravioletti. Inizia a comporsi lentamente l’immagine
di un cielo stellato che finisce quando viene sputata l’ultima parola della
poesia, lasciando solo lo scheletro della pagina dove era stampata.
Mastica e sputa (chew and spit). These are the two gestures that give
the title to this performance that investigates the meaning of poetry and
stretches its possible extensions. In the black room of the MACRO museum
in Rome, illuminated only by Wood’s light, I cut out, then chewed and spit on the
wall every word of Pasolini’s poem L’alba
Meridionale. In their order, the words were plucked one by one from the
page, chewed and transformed by saliva into sticky little balls: the gesture of
spitting them out in this context becomes an act of creation, of regeneration
of poetic meaning. Attached to the wall, these chewed words glow from the
effect of ultraviolet rays. They slowly begin to compose the image of a starry
sky that ends when the last word of the poem is spit, leaving only the skeleton
of the page where it was printed.